il mais comprende molte varietà che differiscono tra loro per la durata della vegetazione, per l’altezza dei culmi, per la grandezza delle spighe, per grossezza, disegno,
colore e durezza del chicco.
In Italia, prima dell’avvento degli ibridi, il mais si distingueva, dal punto di vista agrario, in base all’epoca della semina e alla precocità di sviluppo e si usava classificarlo in:
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-Maggengo: si seminava in aprile - maggio, offriva una resa elevata e chicchi di buona qualità. Il ciclo vegetativo si completava in 140 - 160 giorni. Le varietà nazionali più comuni erano: il Maggengo Bergamasco, lo Scagliolo Bergamasco, il Rostrato Piemonte, il Giallone Friulano, il Bastardo e il Rostrato del Friuli, ormai tutte scomparse per la loro bassa produttività rispetto agli ibridi della classe 800 - 700 che li hanno rimpiazzati
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-Agostano: era più precoce del Maggengo, maturando in agosto - settembre, e il più coltivato nonostante le sue rese fossero inferiori al primo. Il suo ciclo vegetativo era di 140 giorni circa. Le varietà più comuni erano: l’Agostano Cremonese, il Nostrano dell’Isola, il Pignoletto d’Oro, il Tagliolone Cremonese, il Torinese, il Modeano, il Napoletano; tutte queste qualità sono state sostituite dagli ibridi della classe 600
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-Agostanello: con un ciclo vegetativo di 120 giorni, aveva sviluppo minore e resa inferiore al mais Agostano. I tipi più comuni erano: Il Maranello, il Gialloncino Veronese, l’Agostanello Piacentino, il San Pancrazio e il Friulotto; sono stati sostituiti dagli ibridi della classe 500.
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-Cinquantino: il suo ciclo era ancora più breve,
sviluppandosi in soli 110 giorni. Per la sua precocità
veniva coltivato in zone climatiche difficili. Aveva rese
inferiori a quelle degli Agostanelli. Fra le varietà un
tempo più conosciute si ricordano: l ‘Ottofile Mantovano,
l’Ardito, il Cinquantino delle Langhe, il Cinquantino di
Romagna, il Nano Veronese del Sasso, il Nano del
Todaro, il Luigia, l’Elena, l’Ideale e il Pioniere dello
Stampelli, oggi sostituiti dagli ibridi delle classi 400 e
300
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-Quarantino: si sviluppa in circa 100 giorni ma veniva
poco coltivato per la scarsa resa.
Il Cinquantino e il Qarantino si seminavano come secondo raccolto dopo il raccolto del frumento. Fra i granoturchi di secondo raccolto, le varietà più comuni erano il Cinquantino di Bassano, il Bergamaschetto Precoce, il Brigantino del Friuli e il Brachetto di Venezia, per i Cinquantini; il Quarantino di Alessandria, il Sacra Famiglia ed il Quarantino di Cremona, per i Quarantini. Hanno preso il loro posto gli ibridi della classe 200.
In effetti, per la loro produttività e lo sviluppo più vigoroso, i mais ibridi hanno sostituito le colture di quelli nazionali, tanto che è molto difficile trovare sul mercato le vecchie qualità.
Si usa classificare le qualità del mais ibrido in base alla durata del loro ciclo vegetativo. Per ciascun ibrido, le sementi sono state raggruppate in classi che si distinguono, a loro volta, per il colore e la vitrosità del chicco.
Il mercato offre le seguenti varietà di semi:
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-classe 200, comprendente i tipi a ciclo molto precoce, cioè quelli che, dall’emergere della pianta dal terreno alla maturazione, impiegano da 85 a 95 giorni
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-classe 300, comprendente i tipi a ciclo precoce di 96 - 105 giorni
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-classe 400, comprendente i tipi a ciclo medio - precoce, di 106 - 115 giorni
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-classe 500, comprendente i tipi a ciclo medio - tardivo, di 116 - 120 giorni
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-classe 600, comprendente i tipi a ciclo medio - tardivo, di 121 - 130 giorni
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-classe 700, comprendente i tipi a ciclo tardivo, di 131 - 140 giorni
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-classe 800, comprendente i tipi a ciclo tardivo, di 141 - 150 giorni
Tutti i mais vitrei e semivitrei sono a ciclo brevissimo e, in genere, coltivati in secondo raccolto o in zone con clima difficile; ovviamente, la loro produttività agricola è inferiore a quella dei mais ibridi farinosi